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Analisi chimiche e microbiologiche, perizie e consulenze

Le attività

Analisi chimiche, analisi microbiologiche, perizie e consulenze

Analisi chimiche

Analisi chimiche su matrici ambientali e su materiali. Classificazione di rifiuti, analisi per il recupero di rifiuti, analisi di emissioni in atmosfera, di acque di scarico, di terreni e acque di falda. Caratterizzazione chimica di materiali destinati all’uso tecnologico.

Analisi microbiologiche

Analisi microbiologiche su acque, alimenti, ambienti di lavoro. Tamponi su strumenti e superfici di lavoro. Campionamento e determinazione della carica batterica aerodispersa. Analisi microbiologiche e della Tossicità Acuta su acque di scarico. Analisi dell’Indice Biotico Esteso dei corsi d’acqua Analisi dell’Indice Biotico dei fanghi di depurazione.

Perizie e consulenze

Perizie e consulenze ad ampio spettro su argomenti afferenti la Chimica e la Microbiologia. Perizie su automezzi destinati al trasporto di rifiuti. Perizie su acque di scarico, rifiuti, siti inquinati, emissioni in atmosfera. Disbrigo pratiche autorizzative AUA e AIA.

Le persone

Il laboratorio

La sede e gli strumenti che usiamo nel nostro lavoro

Il laboratorio

GAIAMBIENTE è organizzata in tre sezioni: gli uffici, il laboratorio e il magazzino per il deposito e l’archiviazione dei campioni. Vista la nostra principale attività la sezione più interessante e rilevante è il laboratorio. Un laboratorio, o meglio il nostro laboratorio, non è solamente costituito da attrezzature e strumenti (il nostro è uno dei più attrezzati della Provincia di Udine), ma è anche personale, luoghi e spazi. È stato organizzato in modo tale da creare una flusso che inizia dalla preparazione preliminare dei campioni e si conclude con l’arrivo dell’essenza del campione trattato, alle analisi strumentali più sofisticate. Le attrezzature disponibili sono molte e all’avanguardia per livello di tecnologia e innovazione e cresceranno ancora, perché è assolutamente importante adeguarsi alle sempre maggiori richieste di sensibilità che le leggi ambientali, sia a livello nazionale che a livello europeo, stanno imponendo ai laboratori di controllo.

Dicono di noi

Maddalena Spa, azienda leader nella produzione e commercializzazione di contatori d'acqua, collabora da anni con il Laboratorio Gaia Ambiente richiedendo analisi sulle acque industriali sui propri prodotti finiti. Il rapporto con Gaia Ambiente è diretto e rapido, oltre che professionale. Nelle varie richieste avanzate abbiamo sempre trovato massima apertura e disponibilità da parte di tutto il personale.
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Emanuele Ferrari
Responsabile Assicurazione Qualità di Maddalena Spa
Gaiambiente Srl fornisce un prezioso supporto: non si limita alla mera analisi di laboratorio, ma offre una vera e propria consulenza, rapportandosi con il cliente ed offrendo spunti e soluzioni. Il personale è corretto, disponibile, gentile e molto competente.
I.BLU logo
Antonio Landa
Environmental Manager - I.BLU Srl
Ottimo laboratorio, che in qualità di consulenti ambientali, teniamo sempre tra i nostri riferimenti. Personale sempre disponibile per confronti e pareri professionali.
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Anna Rampazzo
te.s.s. / tecniche servizi e soluzioni srl u

GAIAMBIENTE S.r.l.

GAIAMBIENTE S.r.l. origina da G.A.I.A. – Gestioni Analisi Indagini Ambientali – che è l’acronimo scelto per il laboratorio di analisi chimiche e lo studio di consulenze ambientali. L’acronimo si legge come un nome, un nome di donna, ma è anche l’antico nome della Terra (dal greco gea). La scelta non è casuale ed evoca il pensiero dello scienziato inglese James Lovelock che nel 1979 pubblicò degli articoli nei quali formulava l’ipotesi GAIA, secondo la quale la Terra è un vero e proprio organismo vivente.

FAQ

Al punto 27 delle condizioni contrattuali è evidenziato che il Laboratorio si riserva la possibilità di rinnovo della presente offerta, per ulteriori periodi annuali successivi alla scadenza, ovvero l’offerta è sempre valida fino al momento del rinnovo.

Nel caso in cui le terre e rocce da scavo contengano materiali di riporto, possono contenere anche i seguenti materiali di origine antropica: calcestruzzo, bentonite, polivinilcloruro (PVC), vetroresina, miscele cementizie e additivi per scavo meccanizzato.
Le terre e rocce contenenti tali materiali devono rispettare i seguenti requisiti:

  • non devono presentare concentrazioni di inquinanti superiori ai limiti di cui alle colonne A e B, Tabella 1, Allegato 5, al Titolo V, della parte IV, del D. Lgs. 152/06 per la specifica destinazione d’uso;
  • la percentuale di questi materiali deve essere inferiore al 20% in peso;
  • sottoposti a test di cessione, per i parametri pertinenti, devono essere conformi alle CSC per le acque sotterranee (Tabella 2 Allegato 5 al Titolo V della parte IV del decreto legislativo 23 aprile 2006, n. 152).

Un terreno come rifiuto, identificato dal codice non pericoloso CER 170504, può essere destinato anche ad un impianto autorizzato per il recupero, ovvero il terreno non morirà all’interno di una discarica ma previo trattamento e dimostrazione della conformità ai requisiti ambientali richiesti dalla normativa vigente, può essere riemesso nel ciclo produttivo; in pratica al terreno viene concessa una seconda vita.
In questo caso le analisi oltre ad attestare la non pericolosità del rifiuto dovranno avere un profilo analitico che sia conforme all’impianto di recupero a cui è destinato.

Secondo quanto previsto dalla normativa vigente (D.P.R. 120/2017) sono previste due casistiche alternative:

  • terreno senza presenza di materiale antropico – analisi del terreno tal quale
  • terreno con presenza di materiale antropico – analisi del terreno tal quale + test di cessione

Nel caso in cui le analisi attestino che NON ci sono le condizioni per poter considerare le terre e rocce da scavo dei sottoprodotti, devono essere gestite come rifiuti nel rispetto della Parte IV del D.Lgs 152/06, la cui violazione è soggetta alle relative sanzioni, sia di carattere amministrativo che penale. Inoltre al dichiarante potrebbero essere imputate delle sanzioni penali nel caso in cui venga riconosciuto colpevole di dichiarazione non veritiera o di falsità negli atti ai sensi dell’art. 76 del DPR 445/2000.

Per riutilizzo si intende qualsiasi operazione attraverso la quale prodotti o componenti che NON sono rifiuti sono reimpiegati per la stessa finalità per la quale erano stati concepiti” e con il secondo “le operazioni di controllo, pulizia, e riparazione attraverso cui prodotti o componenti di prodotti diventati rifiuti sono preparati in modo da poter essere reimpiegati senza altro pretrattamento”

Per recupero si intende qualsiasi operazione il cui principale risultato sia di permettere ai rifiuti di svolgere un ruolo utile, sostituendo altri materiali che sarebbero stati altrimenti utilizzati per assolvere una particolare funzione o di prepararli ad assolvere tale funzione, all’interno dell’impianto o nell’economia in generale. Il recupero prevede il passaggio attraverso un impianto autorizzato allo scopo; l’Allegato C della Parte IV del D.Lgs. n. 152/2006 riporta un elenco non esaustivo di operazioni di recupero.

Per smaltimento si intende qualsiasi operazione diversa dal recupero anche quando l’operazione ha come
conseguenza secondaria il recupero di sostanze o di energia. L’Allegato B alla parte IV del D.Lgs. n. 152/2006 riporta un elenco non esaustivo delle operazioni di smaltimento.

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